Una buona giornata a tutti dalla redazione del CMS.
Con questo articolo ci occuperemo di una possibile tendenza per l’esordio dell’autunno meteorologico, che per convenzione è stato fissato al 1° di settembre a differenza di quello astronomico che inizia il 23 settembre, giorno in cui si ha l’equinozio d’autunno.
Estate, che come molti sanno, in questi ultimi giorni ha mostrato i primi segnali inequivocabili di decadenza, per l’intrusione, nei giorni scorsi, di una goccia fredda all’interno del tessuto anticiclonico che ha dominato a lungo sul Mediterraneo centrale, andando ad intaccarne la stabilità e accentuando, lungo le aree interne, l’instabilità pomeridiana.
Ma andando anche ad osservare l’indice NAO (nord Atlantic oscillation), si può osservare un temporaneo aumento, fino a portarsi su valori positivi per poi ripiegare su valori negativi. Con un indice NAO positivo, si ha una temporanea ripresa dell’attività del vortice polare, con conseguente distensione lungo i paralleli dell’anticiclone delle Azzorre tanto da creare una sorte di ponte con un’altra area di alta pressione presente sull’Europa centro-orientale.
Tale manovra, ha generato un vero e proprio taglio di una saccatura nord-atlantica, da cui si è generato cut-off Iberico, ossia un’area di bassa pressione autonoma staccatasi dal flusso principale e che successivamente ha attraversato il Mediterraneo centro-occidentale con obiettivo le regioni centro-meridionali e la nostra isola.
Tutto ciò andrà ad aprire una nuova ferita barica su una struttura anticiclonica indebolita dall’instabilità dei giorni scorsi.
Ma come già anticipato poc’anzi, successivamente avremo un temporaneo ritorno dell’indice NAO su valori negativi, ciò significa sostanzialmente un indebolimento della struttura del Vortice Polare, che andrà a favorire, in pieno Atlantico, una poderosa spinta verso nord dell’anticiclone delle Azzorre che si andrà a fondere con l’anticiclone termico presente sulla Groenlandia, andando a costituire un vero e proprio blocco anticiclonico che causerà la bilobazione del vortice polare in 2 tronconi, lobo canadese ad ovest in prossimità del continente nord americano, e il lobo europeo, che si andrà a posizionare tra il nord Atlantico e la penisola Scandinava.
Questa manovra barica andrebbe a favorire la formazione di un’ampia saccatura nord-atlantica, che con una stagione estiva ormai al tramonto, avrà modo di spingersi fino sul Mediterraneo centrale, ove andrebbe a riattivare una lacuna barica lasciata in eredità dalla precedente depressione, con possibile nuova ciclogenesi mediterranea, esaltata dai forti contrasti termici, tra l’aria più fredda di origine nord Atlantica in scorrimento tra il bordo orientale del blocco anticiclonico e la fase discendente della saccatura, con l’aria più calda ed umida preesistente.
Con queste premesse si avrebbero, per i primissimi giorni di settembre, le condizioni per lo sviluppo di fenomeni localmente intensi che andrebbero ad interessare molte aree della nostra isola.
Ovviamente il tutto, data la distanza temporale, tale tendenza necessita di ulteriori conferme, anche per quanto riguarda le tempistiche, la distribuzione e l’intensità dei fenomeni.
Quindi possiamo affermare che oramai l’estate 2019 si avvia ad un inesorabile declino e alla sua conclusione, che quest’anno andrebbe a coincidere con l’ingresso dell’autunno meteorologico. Ma fine dell’estate, non significa che anche in Settembre o addirittura fino ai primi di ottobre non si possano avere delle belle giornate e magari un po’ di caldo tanto da consentire gli ultimi bagni di stagione, non bisogna dimenticare che siamo pur sempre in Sicilia, ma il caldo intenso e la stabilità duratura ormai saranno un ricordo.
Articolo di: Antonio Cucchiara
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