Trascorso il mese di settembre è tempo di tracciare un bilancio delle anomalie termiche e piovose che si sono registrate sul nostro continente, sull’Italia e sulla Sicilia.
Indubbiamente settembre verrà ricordato come uno dei mesi più stabili e secchi degli ultimi anni, questo a causa di quello che potremmo definire un vero e proprio riscatto dell’alta pressione delle Azzorre, che è riuscita ad espandersi a dismisura non solo inglobando il bacino del Mediterraneo ma allargando le sue spire fin su gran parte dell’Europa centrale e settentrionale.
A complicare la situazione è stata una persistente anomalia barica presente sull’area iberica che ha fatto si che anche l’Africa potesse fornire il suo contributo apportando di fatto temperature di alcuni gradi superiori alle medie stagionali, specie durante le ore centrali del giorno.
Il radicamento di aree depressionarie ad ovest del Mediterraneo insieme ad un indebolimento della Depressione d’Islanda e con essa del flusso zonale, rimasto confinato a latitudini comunque molto settentrionali (certificato da un indice NAO ancora una volta in fase negativa), hanno fornito i giusti incastri per la situazione meteo-climatica che ha caratterizzato il mese di settembre.
La Sicilia ha subito in maniera diretta gli effetti di tale impianto vivendo un clima particolarmente secco, salvo episodi di instabilità pomeridiana confinati per lo più sulle aree interne con locali sconfinamenti lungo le coste.
Termicamente le temperature si sono mantenute su valori di circa 1 grado superiori alle medie stagionali anche se sulle zone più lontane dai mari le anomalie si sono rivelate più marcate.
Infine altro elemento, diretta conseguenza del ristagno dell’aria causato dalla persistenza anticiclonica, è stata l’afa, quasi sempre presente durante tutto il mese e che ha reso il caldo spesso fastidioso.
Articolo di: Stefano Albanese
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