Istituito nel 1987 dalla Regione Siciliana, il Parco dell’Etna è l’area naturale protetta dell’isola con la maggiore superficie a terra (58.095 ha).
La sua fondazione iniziò già ad essere discussa dagli enti in questione verso gli anni sessanta, perché si voleva preservare la natura intorno al vulcano dall’invasione del turismo dovuta alla diffusione delle prime autovetture.
Tuttavia, numerosi furono i dibattiti in sede politica, ma anche tra la popolazione, e soltanto negli anni ottanta il Parco divenne Regionale.
Il territorio del parco comprende numerosi siti attrattivi. Lungo l’estesa area è possibile incontrare più di 200 grotte formatisi in seguito alle numerose eruzioni che, nel corso dei secoli, hanno raggiunto più zone del parco. Tra gli antri più noti spiccano:
– la grotta dei Lamponi (Castiglione di Sicilia, CT)
– la grotta del Gelo (Randazzo, CT)
– la grotta delle Palombe (Randazzo, CT)
Del Parco fanno parte ben 20 comuni della provincia di Catania, e alcuni di questi arrivano fino al cratere centrale dell’Etna.
L’area è oggi gestita dall’ “Ente Parco dell’Etna“, che ha la propria sede nel comune di Nicolosi, il paese che per tradizione viene definito la “porta dell’Etna”, essendo uno tra gli undici che arrivano sino alla sommità del vulcano.
Chi dovesse scalare le vette del vulcano più alto d’Europa, si accorgerebbe come tutto intorno la vegetazione è davvero scarna.
Scendendo sotto i 2500 metri, invece, e continuando la discesa verso i comuni del Parco, è consuetudine scovare una folta flora; si possono trovare, infatti: betulle, castagni, faggi, pini, ulivi, ma soprattutto la famosa ginestra dell’Etna, tipica pianta della Sicilia.
Continuando il declivio verso la parte collinare è incredibile la mole di vigneti dalla quale si produce il celebre vino DOC Etna, caratteristico delle zone pedemontane.
Anche la fauna presenta una molteplice varietà di animali. Si possono scovare caprioli, cinghiali, daini e persino lupi.
Salendo verso la sommità del vulcano si possono incontrare anche gatti selvatici, istrici, martore, volpi, ma anche specie più piccole come donnole, ghiri, ricci e varie specie di roditori.
Molti anche i gli uccelli che sorvolano i cieli del parco: il falco pellegrino e l’aquila reale maggiormente visibili durante le ore diurne e barbagianni e gufi che invece è possibile scorgere durante le ore notturne.
Foto copertina di: Fabrizio Zuccarello
Articolo di: Davide Villaggio
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