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Profonda ciclogenesi sul Canale di Sicilia, maltempo anche intenso diretto sulla Sicilia
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Profonda ciclogenesi sul Canale di Sicilia, maltempo anche intenso diretto sulla Sicilia

Dopo tanti giorni caratterizzati da una circolazione piuttosto “lasca”, soprattutto nei bassi strati, il mese di maggio si apre presentandoci un po’ di dinamicità, tipica della primavera. L’asse di saccatura affondato fin sull’entroterra desertico algerino, come prognosticato, è stata sottoposta ad un intenso “stretching” che in queste ore sta favorendo lo sviluppo di una profonda ciclogenesi sul Canale di Sicilia, con un minimo barico di 994 hpa posizionato poco a sud di Pantelleria. Difatti, il rialzo dei valori di geopotenziale sull’Atlantico, e la resistenza operata ad est di un promontorio anticiclonico, presente fra il mar Nero, l’Ucraina e la Russia meridionale, sta incentivando un poderoso “stretching” sul ramo più meridionale dell’asse di saccatura. La parte più meridionale della stessa, subendo lo “stretching”, è rapidamente evoluta in una ciclogenesi, in sviluppo sul Canale di Sicilia, non lontano dall’alta costa tunisina. La genesi di questa depressione è da ricondurre al richiamo di aria calda e molto secca sub-tropicale continentale dai quadranti meridionali, che dall’entroterra desertico libico occidentale e dai deserti sabbiosi dell’Algeria orientale si espande in direzione del bacino centro-occidentale del Mediterraneo, muovendosi lungo il bordo orientale della saccatura atlantica che affonda sull’Algeria.

analyzaUna volta strutturatasi nella media troposfera, con dei massimi di vorticità positiva impressi dal passaggio del ramo principale del “getto sub-tropicale” alla base dell’asse di saccatura, questa ciclogenesi, nel corso della prossima serata tenderà a spostarsi verso nord-nord/est, transitando in prossimità delle coste occidentali della Sicilia che nelle prossime ore sperimenteranno una intensa ondata di maltempo. Proprio grazie all’alimentazione fornita dal “getto sub-tropicale”, che scorre a gran velocità sopra l’entroterra desertico algerino e tunisino, questa circolazione depressionaria subirà un significativo approfondimento, tanto da raggiungere valori prossimi o di poco sotto i 990 hpa dalla prossima serata.

9_ipv320In determinate situazioni sinottiche, con frontogenesi nella parte superiore della troposfera, la tropopausa può piegarsi verso il basso e l’aria ricca di ozono proveniente dalla stratosfera può quindi inserirsi nella troposfera, instabilizzando ulteriormente la colonna d’aria nei pressi della ciclogenesi e favorendo lo sviluppo di “cellule temporalesche” o autentici “clusters”, come quelli che in queste ore stanno nascendo sull’alto Canale di Sicilia. Lo scambio di massa verticale di aria stratosferica e troposferica in un evento di ripiegamento può essere spiegato in termini di sviluppo della circolazione antroposofica verticale connessa alla striscia di getto in questa regione.

12_nconvgustNella maggior parte dei casi molte di queste ciclogenesi che assumono un notevole sviluppo si posizionano lungo la direttrice dell’entrata sinistra del “getto polare” (in questo caso sarebbe il “getto sub-tropicale”), in una zona caratterizzata da elevatissimi valori di vorticità potenziale isoentropica che possono creare pieghe all’interno della tropopausa molto pronunciate. Nel corso delle prossime ore il fronte occluso e la parte più instabile di quest’ultimo raggiungeranno le coste del trapanese e dell’agrigentino per estendersi al palermitano e alla Sicilia centrale, scaricando forti rovesci di pioggia e temporali, con fenomeni localmente intensi, caratterizzati da intensa attività elettrica e elevati indici di rain/rate. Ma entro la serata delle piogge raggiungeranno pure la Sicilia orientale e il basso reggino ionico.

18_500Da ieri invece la risalita della “warm conveyor belt”, presente lungo il lato anteriore della sopra citata saccatura, ha prodotto forti piogge sulla Sardegna, con accumuli che localmente hanno superato pure gli 80-90 mm, causando inevitabili allagamenti e l’ingrossamento dei principali corsi d’acqua. Il tracollo della pressione barometrica all’interno della circolazione depressionaria, che nel corso della nottata fra domani e la giornata di giovedì dal Canale di Sardegna si avvicinerà alle coste occidentali della Sicilia, causerà un sensibile inspessimento del “gradiente barico orizzontale”, fra la Sardegna, le coste settentrionali della Tunisia e la Sicilia, determinerà l’attivazione di venti piuttosto impetuosi da O-SO e Ovest, ben oltre la soglia d’attenzione, che dal Canale di Sardegna si estenderanno all’alto Canale di Sicilia e al basso Tirreno occidentale, fino alle isole Egadi, con raffiche che potranno superare la soglia dei 70-80 km/h.

21_500Ma in mare aperto, fra il basso Canale di Sardegna e l’alto Canale di Sicilia, lungo il quadrante più meridionale del minimo a mesoscala in evoluzione verso il basso Tirreno, in serata si attiveranno autentiche bufere di vento da Ovest, che potranno raggiungere punte di oltre 90-100 km/h. In questo caso le burrasche in azione fra il Canale di Sardegna, l’alto Canale di Sicilia e il basso Tirreno occidentale verranno rese ancora più forti anche dalla cosiddetta componente “Isallobarica” che renderà le bufere di vento ancora più violente, dato il repentino abbassamento della pressione barometrica. Questo tipo di vento rappresenta la componente vettoriale del vento associato al “gradiente barico” causato dalla velocità di spostamento della profonda area ciclonica che lo ha prodotto. Esso è generato da una rapida caduta di pressione su un’area geografica piuttosto vasta, a seguito del passaggio ravvicinato di una profonda ciclogenesi che si muove con una velocità piuttosto elevata, solitamente da ovest a est o sulla direttrice sud-ovest/nord-est.

z500_24Rispetto al comune vento di “gradiente” il vento “Isallobarico” agisce come una sorta di grande onda atmosferica che permette alle masse d’aria di spostarsi il più rapidamente possibile da un’area di alta pressione a un’altra di bassa pressione limitrofa. Esso è attivato dai forti squilibri nel campo barico prodotti dal veloce spostamento di una profonda depressione che presenta un consistente “gradiente barico orizzontale”. In queste situazioni il campo barico può variare molto velocemente, costringendo così le masse d’aria a spostarsi il più rapidamente possibile dalle zone in cui la pressione aumenta repentinamente verso quelle zone dove la pressione scende altrettanto repentinamente. Tale squilibrio del campo barico genera delle forti corrente che si sommano ai già esistenti venti di “gradiente”, muovendosi in parallelo con quest’ultimi.

w2m_24Queste correnti sommandosi al flusso di “gradiente” possono originare dei venti veramente violenti e turbolenti capaci di apportare notevoli danni in presenza di “gradienti barici” particolarmente forti con annessi profondi minimi depressioni in rapido spostamento, proprio come in questo episodio. I venti più forti, fra la serata di domani e la nottata successiva, spazzeranno le isole Egadi e le coste occidentali della Sicilia, mentre una intensa ventilazione da S-SO e SO si dipanerà sul basso Tirreno, fra le coste settentrionali della Sicilia e la Calabria tirrenica, investendo in pieno Ustica e le isole Eolie, con picchi capaci di superare i 70 km/h. Questi venti impetuosi occidentali che si attiveranno fra il Canale di Sardegna e il basso Tirreno occidentale solleveranno anche un significativo moto ondoso.

swh_H_web_41La presenza di un “fetch” (spazio di mare su cui soffia il vento) molto ampio, che dal tratto di mare antistante la costa algerina si estende fino al Canale di Sardegna ed il settore più occidentale del Tirreno meridionale, favorirà lo sviluppo di un moto ondoso molto consistente su tutti i bacini più meridionali e sui mari che circondano la Sardegna meridionale e la Sicilia. In particolare il Canale di Sardegna ed il Tirreno meridionale, direttamente esposti alle burrasche da O-SO e Ovest, già dalla serata di mercoledì diverranno molto agitati a largo, con onde di “mare vivo” che raggiungeranno i 4,0-5,0 metri di altezza nel tratto di mare che separa le coste meridionali della Sardegna a quelle della Sicilia occidentale, ma con “Run Up” capaci di superare pure i 6,0 metri.

wind10m_H_web_41Le ondate causeranno significative mareggiate sulle coste della Sicilia occidentale e sulle Egadi, nel trapanese, dove si attendono marosi di oltre i 4,0-5,0 metri. Ma mareggiate, per onde da Ovest alte fino a più di 4,0 metri, sono attese anche sulle coste meridionali della Sicilia, soprattutto nel tratto tra Mazara e Licata. Le ondate potranno creare fenomeni di erosione sui tratti di litorale maggiormente esposti.

 

Articolo di: Daniele Ingemi

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