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ECCEZIONALI TORNADO MESOCICLONICI nel messinese e non semplici trombe marine: si è trattato di una SUPERCELLA
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ECCEZIONALI TORNADO MESOCICLONICI nel messinese e non semplici trombe marine: si è trattato di una SUPERCELLA

L’evento meteorologico che ha interessato lo Stretto di Messina con la formazione di due trombe d’aria è stato generato da una supercella tornadica, un fenomeno davvero raro in pieno inverno ma non impossibile in presenza di determinate condizioni atmosferiche. Cosa è successo?

Condizioni meteorologiche favorevoli alla supercella

Per la formazione di una supercella, sono necessari diversi ingredienti atmosferici, che in questo caso erano presenti:

Elevata instabilità atmosferica (CAPE – Convective Available Potential Energy)
Il valore del CAPE misura l’energia potenziale disponibile per la convezione: valori elevati indicano un’alta possibilità di temporali intensi. Nella giornata dell’evento, i valori di CAPE erano superiori a 1500-2000 J/kg, favorendo forti moti convettivi.

Presenza di wind shear verticale
Il wind shear è la variazione del vento con la quota. Un forte wind shear favorisce la rotazione delle correnti ascensionali all’interno del temporale, elemento chiave per la formazione di un mesociclone. In questo caso, il wind shear verticale era ben strutturato, con venti intensi in quota (oltre i 50-60 nodi a 500 hPa), contribuendo alla persistenza e organizzazione della supercella.

Alimentazione da correnti umide e instabili dal Mar Ionio
Il Mediterraneo meridionale era interessato da un flusso umido e instabile, proveniente da sud-est, che ha incontrato l’aria più fredda in quota generando la convezione profonda necessaria alla formazione della supercella.

Forzante dinamica legata alla configurazione sinottica
La presenza di una goccia fredda in quota con un minimo di geopotenziale ha fornito ulteriore energia per i moti convettivi. Inoltre, il passaggio di un fronte occluso ha esaltato i contrasti termici, creando le condizioni ideali per lo sviluppo della supercella.


Struttura e caratteristiche della supercella

Wall Cloud e mesociclone
Le immagini e i video mostrano la presenza di una wall cloud (nube a muro), un chiaro segnale di rotazione all’interno del temporale. Questo indica la presenza di un mesociclone, cioè una corrente ascensionale rotante, elemento distintivo delle supercelle.

Trombe d’aria/tornado
Le due trombe d’aria osservate a largo di Galati Marina sono classificate come tornado marini (waterspouts), che si sono poi avvicinati alla costa. La loro formazione è stata favorita dalla rotazione preesistente all’interno della supercella.

Grandinate e raffiche di vento violente
Sono stati segnalati episodi di grandine medio-grossa e raffiche di vento superiori ai 90-100 km/h, effetti tipici dei temporali supercellulari.

Precipitazioni eccezionali
Il temporale ha assunto caratteristiche autorigeneranti, con la parte più attiva della cella temporalesca che ha stazionato sulla stessa area per ore. Questo ha causato accumuli pluviometrici record, con oltre 240 mm di pioggia in poche ore (equivalente a 1-2 mesi di precipitazioni).

Crediti: Tornado in Italia/Alessandro Piazza

Dinamica dell’evento

Fase iniziale

Nel tardo pomeriggio, forti contrasti termici e umidità elevata hanno favorito la formazione del temporale.
La presenza di un forte wind shear ha permesso l’organizzazione della cella temporalesca in una supercella mesociclonica.

Fase matura

La supercella si è intensificata sullo Stretto di Messina, alimentata dalle acque calde del Mar Ionio.
Si è formata una wall cloud ben visibile, seguita da almeno due tornado.
Il temporale ha generato precipitazioni intense e grandinate, mentre le forti raffiche di vento hanno causato danni sulla costa.

Fase finale

Dopo alcune ore, il temporale ha iniziato a perdere forza e la struttura mesociclonica si è dissipata.
Il sistema ha apportato ingenti accumuli pluviometrici, localmente oltre 200 mm in meno di 24 ore e danni dovuti al vento forte e alla grandine.

Vi sono stati altri eventi simili?

Fenomeni di questo tipo non sono comuni nella zona, ma non sono senza precedenti. Eventi simili si sono verificati:

8 Novembre 2014: Supercella con tornado a Catania e piogge alluvionali.
10 Ottobre 2021: Trombe d’aria tra Messina e Reggio Calabria, causate da un sistema temporalesco intenso.
Novembre 2022: Un’altra supercella ha generato un tornado su Scordia (Catania), causando danni ingenti.

L’evento del 2025 nello Stretto di Messina si distingue per la presenza simultanea di due trombe d’aria visibili e per l’eccezionale quantità di pioggia caduta in poche ore e soprattutto per un elemento rilevante, il periodo! E’ davvero raro che si possano verificare fenomeni di questo genere in pieno inverno.

La dinamica dell’evento conferma la natura supercellulare del temporale, con chiari segni di mesociclone e formazione di tornado marini.
Il cambiamento climatico e l’aumento delle temperature del Mediterraneo potrebbero favorire in futuro fenomeni meteorologici estremi più frequenti e intensi nella nostra regione.
È fondamentale migliorare i sistemi di allerta meteo e la prevenzione, per ridurre i danni causati da eventi di questo tipo.

 

Articolo di:  Stefano Albanese

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