Un saluto dalla redazione del CMS ai nostri lettori.
In questi ultimi giorni l’autunno ci ha mostrato il suo lato asciutto e tutto sommato stabile, tranne qualche locale eccezione.
L’alta pressione, infatti, mantenendo, seppur con qualche smagliatura, le sue radici sul Mediterraneo è riuscita a proteggere la Sicilia dalle grandi piogge autunnali donandole in compenso foschie, locali nebbie durante le ore notturne e inversioni termiche, specie nelle grandi vallate. Un clima insomma tutto sommato mite durante il giorno ma abbastanza freddo durante la notte.
Mentre durante la prima settimana di novembre l‘alta pressione è stata messa in crisi ad opera di un’intensa perturbazione afro-mediterranea, i tentativi di arginare l’opera dell’anticiclone giungeranno questa volta da est.
L’ulteriore elevazione dell’alta pressione delle Azzorre verso nord sta alimentando quello che potremmo definire un “anticiclone di blocco” in sede scandinava che, soprattutto dalla giornata di domani, tenderà a gonfiarsi letteralmente come un pallone raggiungendo valori pressori decisamente elevati e superiori in alcuni casi ai 1040 hPa.
Quando si vengono a creare tali configurazioni la conseguenza immediata è solitamente l’ingresso di aria più fredda di origine artica verso latitudini più meridionali.
Sarà proprio infatti una goccia fredda in quota, stazionante in queste ore sull’est-Europa a puntare l’Italia, interessandola soprattutto nella giornata di sabato.
Lo scontro con masse d’aria più miti presenti sul Mediterraneo favorirà la nascita di una depressione che colpirà in particolar modo la Grecia e che arrecherà condizioni di instabilità, a tratti perturbata, sul centro e sul sud (specie le coste orientali) del nostro paese lasciando il resto dell’Italia sotto freddi venti orientali ad eccezione del settentrione che, trovandosi sotto vento, vedrà una ventilazione debole e freddo pungente in un contesto asciutto e soleggiato.
Venerdì 16 novembre: avremo condizioni di cielo nuvoloso o molto nuvoloso, specie dal pomeriggio dove assisteremo ad un aumento dell’instabilità ovunque che darà origine a piogge a carattere sparso deboli o al più moderate in particolare sulla fascia ionica e tirrenica (specie fra Nebrodi e Madonie). Migliora in serata ma insisterà l’instabilità sul settore ionico e tirrenico con possibili piogge e qualche rovescio o temporale. Le temperature saranno in moderato calo localmente di 3-4 gradi mentre i venti si disporranno moderati da grecale dal pomeriggio, in graduale intensificazione, specie sul settore ionico. Per quanto riguarda i mari lo Ionio risulterà molto mosso, mosso il Tirreno mentre il Canale di Sicilia sarà poco mosso.
Sabato 17 novembre: la giornata sarà caratterizzata da condizioni di cielo irregolarmente nuvoloso o nuvoloso con maggiori addensamenti sulla fascia ionica ed estremo sud dove saranno possibili piogge, localmente a carattere di rovescio o temporale, specie fra catanese e siracusano. Altrove il tempo si manterrà asciutto con fenomeni per lo più sporadici sul trapanese e sul basso Tirreno. Le temperature saranno generalmente stazionarie mentre i venti soffieranno moderati di grecale, forti sul settore ionico e a tratti sul messinese. Per quanto riguarda i mari lo Ionio risulterà molto mosso, tendente ad agitato verso sera con mareggiate lungo le coste esposte, in particolare sul siracusano, mossi i restanti bacini.
Domenica 18 novembre: cielo parzialmente o irregolarmente nuvoloso su quasi tutto il territorio, maggiori addensamenti saranno presenti ancora una volta sulla fascia ionica dove saranno possibili piogge a macchia di leopardo specie al mattino fra ragusano e siracusano. Le temperature saranno generalmente stazionarie o in lieve aumento e su valori in linea con le medie stagionali. Per quanto riguarda i venti essi si disporranno sostenuti o forti dai quadranti settentrionali sul Canale di Sicilia e sullo Ionio, mentre rimarranno ancora orientale sul Tirreno in graduale rotazione verso sera da ovest/sud-ovest. I mari, infine risulteranno mossi, ancora molto mosso lo Ionio ma con moto ondoso in attenuazione.
Articolo di: Stefano Albanese
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