Un saluto dalla redazione del CMS a tutti i nostri lettori.
Dopo un avvio di inverno abbastanza anonimo caratterizzato da un dicembre tutto sommato in linea con le medie stagionali ma a tratti avido di precipitazioni, grandi manovre stanno avvenendo in sede artica, manovre che saranno all’origine della prima ondata di gelo sulla Sicilia, ondata che farà parlare di se; scopriamo il perché.
ANALISI
Le dinamiche che porteranno il gelo sulla Sicilia nei prossimi giorni avranno un punto di origine, ovvero il progressivo rallentamento del flusso zonale atlantico.
Quando ciò avviene, la prima risposta immediata è rappresentata dall’ergersi verso latitudini settentrionali degli anticicloni oceanici; tale elevazione, già in atto, sarà davvero poderosa riuscendo a giungere fin oltre l’Islanda, riuscendo letteralmente ad “aspirare” masse d’aria gelida dalla Siberia e dal nord della Scandinavia che si fionderanno rapidamente verso i Balcani puntando il nostro centro-sud e la Sicilia già da stasera e in particolar modo dalla giornata di domani (nord-Italia protetto dall’arco alpino con freddo secco).
Saranno ben due i nuclei gelidi che interesseranno la nostra isola, il primo nella giornata di domani che farà crollare le temperature a 850 hPa (altezza compresa fra i 1480 del settore orientale e i 1520 di quello occidentale) fino a -6/-7 °C sulla fascia tirrenica in serata, il secondo nella giornata di venerdì, il quale tramite un parziale moto retrogrado, risucchierà nuove masse di aria gelida, questa volta più “continentalizzata”, che porteranno termiche prossime ai -7/-8 °C a quota 850 hPa sul messinese, generalmente intorno ai -6/-7 °C sulle restanti aree del settore centro-settentrionale.
Sarà proprio venerdì il giorno in cui si raggiungerà molto probabilmente l’apice del freddo con l’arrivo del nucleo gelido a quota 500 hPa con temperature intorno ai 5400 metri che scenderanno fino a -35/-36 °C sul messinese (o addirittura poco sotto), -34/-35 °C sul settore centro-settentrionale.
Il differenziale termico fra media e bassa troposfera fungerà da innesco per la genesi di cumulonembi sul Tirreno forieri di precipitazioni che potranno assumere carattere nevoso a tratti fino in pianura o sulle coste. (Tyrrhenian Sea Effect)
DIVERGENZE MODELLISTICHE
Come sempre accade in dinamiche come queste, la complessità del nostro territorio e le influenze climatiche che giungono dall’oceano e dal nord-Africa, mettono in crisi i vari modelli di calcolo, i quali ancora a poco più di 24 ore dall’evento mostrano alcune divergenze.
Noi abbiamo deciso di seguire principalmente la linea dei modelli Europei e del modello nipponico, in quanto hanno mostrato maggior coerenza e minori fluttuazioni durante la settimana presa in esame.
I modelli americani, pur assestandosi negli ultimi giorni e pur anticipando, anche se di poco, l’arrivo del freddo, mostrano ancora tutt’ora una certa indecisione, in particolar modo sull’intensità dei fenomeni.
EVOLUZIONE PER I PROSSIMI GIORNI
Giovedì 3 gennaio: avremo condizioni di cielo nuvoloso o molto nuvoloso sul settore centro-settentrionale e nord dell’area etnea con possibili fenomeni a carattere sparso e irregolari inibiti in molti casi dalla forte ventilazione, possibili grandinate. La quota neve sarà in drastico calo ed entro sera si porterà intorno ai 300/500 metri sul palermitano e sui 150-300 metri sul messinese con possibili locali fioccate a quote prossime al piano (estremo nord-est in temporanea ombra). Altrove cielo nuvoloso o irregolarmente nuvoloso ma senza fenomeni. Le temperature saranno in sensibile calo mentre i venti soffieranno forti di tramontana o da nord-nord-ovest con punte di 60-70 km/h specie sul messinese. Mari molto mossi o agitati.
Venerdì 4 gennaio: cielo molto nuvoloso sulla fascia tirrenica con precipitazioni nevose fino in pianura sul messinese, con fioccate altamente probabili anche su Messina. Neve a partire dai 100/150 metri sul palermitano, con grandinate e gragnolate sparse. Fioccate possibili specie dal pomeriggio/sera fino in pianura sotto fenomeni moderati o intensi. Fenomeni più irregolari si avranno su nisseno, ennese e sul settore ionico fra catanese e siracusano dove la neve potrà cadere sopra i 100/200 metri anche se non escludiamo fioccate a quote prossime al piano, bufere di neve su parte del comparto etneo, Peloritani, Sicani, Madonie e Nebrodi. Altrove il tempo si manterrà asciutto con fenomeni al massimo sporadici. Le temperature saranno in ulteriore calo con valori massimi che difficilmente supereranno i +4/+6 °C mentre i venti soffieranno moderati o sostenuti di tramontana (la loro attenuazione favorirà la diffusione dei fenomeni nevosi venendo a mancare l’ingerenza mitigatrice del mare); mari molto mossi.
Sabato 5 gennaio: nella notte e al primo mattino ancora spiccata variabilità sul settore tirrenico con nevicate a quote pianeggianti più sul messinese e sull’area etnea, neve intorno ai 100 metri sul palermitano con possibili locali fioccate fino in pianura. Durante il pomeriggio proseguirà l’instabilità sul settore settentrionale con quota neve in graduale risalita a partire da ovest, bufere di neve seguiteranno ad interessare Madonie e Nebrodi. Nuvolosità sparsa con fenomeni a macchia di leopardo altrove. Le temperature saranno in aumento a partire dal pomeriggio mentre i venti saranno in graduale rotazione ed intensificazione a maestrale. Mari molto mossi.
NOTA: viste le incertezze ancora presenti a livello modellistico potrebbero seguire ulteriori focus d’approfondimento.
Articolo di: Stefano Albanese
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