Dopo aver portato nevicate a bassissima quota, fin quasi ai litorali, fra Calabria e Sicilia, il nucleo di aria fredda, polare continentale, assieme alla depressione che si è isolata sullo Ionio, è scivolato fino alla Libia, effettuando il “landfall” sulle coste della Tripolitania, poco ad est di Tripoli. La circolazione ciclonica, evoluta, rapidamente in “Cut-off”, con un massimo di vorticità positiva alimentato da un ramo discendente “retrogrado” del “getto polare” che scivolava dai Balcani. Questo vortice depressionario in quota, caratterizzato da un nucleo di aria fredda nella media troposfera, con isoterme prossime ai -3°C -4°C a 850 hPa, nella mattinata di ieri è scivolato sull’entroterra desertico della Tripolitania, provocando una severa ondata di maltempo, con piogge, rovesci e temporali, anche grandinigeni, che hanno coinvolto le coste della Tripolitania e il Golfo della Sirte.
La massa d’aria fredda, d’estrazione polare continentale, con le isoterme di -4°C alla quota di 850 hPa (poco sotto i 1500 metri di altezza), dalla Sicilia si è spinto verso il Canale di Sicilia e il mar Libico, umidificandosi e riscaldandosi sensibilmente nei bassi strati, a contatto con le più calde acque superficiali del basso Mediterraneo. I forti contrasti termici che si sono venuti a creare hanno instabilizzato la massa d’aria favorendo lo sviluppo di intensi moti convettivi (correnti ascensionali in seno alla colonna d’aria) che hanno costruito imponenti annuvolamenti cumuliformi, carichi di rovesci e fenomeni temporaleschi.
Durante l’ingresso del nocciolo freddo sulle coste della Tripolitania, con lo spostamento del grosso sistema frontale annesso alla profonda ciclogenesi ionica, alcuni dei temporali che si sono sviluppati sul mar Libico si sono spinti verso l’area della capitale Tripoli e il suo entroterra montuoso retrostante, scaricando rovesci di pioggia e gragnolate, con molti lampi e tuoni molto fragorosi. Con l’arrivo del nucleo freddo in quota e l’abbassamento, temporaneo, della quota dello “zero termico”, le precipitazioni hanno assunto carattere nevoso sui rilievi della Tripolitania occidentale, dove la neve ha imbiancato diverse aree, dopo vari anni di assenza.
In alcune zone montuose della Tripolitania occidentale, non lontano dal confine tunisino, sono caduti fino ad oltre 6-10 cm di neve fresca, regalando degli scenari davvero suggestivi fra lo stupore generale delle popolazioni locali. Come detto l’avvezione fredda ha interessato solo una parte della Libia, ossia il settore più occidentale, vicino i confini con la Tunisia. Nessuna nevicata invece a Nalut che persino nel 1999 e nel febbraio del 1956 fu tagliata fuori dalle nevicate, a causa della sua particolare orografia che fa da schermo ai flussi umidi che scendono dal Mediterraneo. Solo nell’ormai lontano febbraio del 1979, con una disposizione delle correnti fredde in sfondamento dal Sahara algerino, più da Ovest/Sud-ovest, Nalut vide la sua ultima nevicata con accumulo.
Il nucleo di aria fredda scivola sulla Libia, torna la neve sui rilievi della Tripolitania
Articolo di: Daniele Ingemi
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