Ancor prima di ergersi fin sul bacino centro-occidentale del Mediterraneo l’imponente anticiclone africano, che mantiene il proprio baricentro ben saldo sopra la regione sahariana, sta letteralmente “arroventato” l’entroterra desertico algerino e libico, dove nei giorni scorsi abbiamo misurato temperature piuttosto elevate, prossime ai +48°C +49°C. Nei prossimi giorni la vasta cintura anticiclonica sub-tropicale continuerà a stagnare sopra la regione sahariana centro-occidentale, determinando intense “Subsidenze atmosferiche” (moti discendenti tipici in seno alle aree anticicloniche dinamiche) che estendendosi su vaste aree tendono ad inasprire ulteriormente la calura nei bassi strati (per via della “compressione adiabatica” dell’aria verso i bassi strati).
Queste temperature cosi estremamente elevate verranno agevolate da diversi fattori quali; 1) soleggiamento ininterrotto per tutto il giorno 2) la presenza di aria estremamente secca in prossimità del suolo 3) il dominio di un robusto anticiclone dinamico sub-tropicale in quota, il quale oltre a rendere l’atmosfera fortemente stabile, genera intense “Subsidenze atmosferiche” (correnti discendenti) che tendono a comprimere la massa d’aria nei bassi strati, surriscaldandola ulteriormente, al punto da far impennare i termometri oltre la soglia dei +47°C +48°C, con picchi prossimi ai +49°C nelle depressioni e nei punti più infossati dell’entroterra desertico algerino. Per questo il gran caldo che si accumulerà diverrà veramente infernale in vaste aree dell’Algeria meridionale e centrale.
Al punto che in alcune località dell’entroterra desertico libico e algerino, nei prossimi giorni, con la spinta verso nord della bolla di masse d’aria piuttosto “roventi”, di tipo sub-tropicale continentale, i termometri potranno schizzare oltre il muro dei +47°C +48°C, con picchi assoluti di ben +49°C all’ombra, specie in prossimità delle principali depressioni salate, nell’Algeria più meridionale. Inoltre in molte di queste località il gran caldo verrà accompagnato da bassissimi valori dell’umidità relativa, meno del 6% 7%, a causa delle forti “Subsidenze atmosferiche”indotte dal solido regime anticiclonico in quota, che incentiverà la brusca scaldata.
Prima di concludere ecco l’elenco dettagliato delle temperature più elevate archiviate sull’intero territorio africano;
Semara,Western Sahara: +50.7°C nel luglio 1961
In Salah, Algeria: +50.6°C nel luglio 2002
Kharga, Egitto: +50.3°C nel giugno 1961
Zuara, Libia: +50.2°C nel giugno 1995
El Burma, Tunisia: +50.1°C nel luglio 2005
Hassi Messaoud, Algeria: +50.1°C nel luglio 2005
Luxor , Egitto: +50.0°C nel maggio 1991
Kharga, Egitto: +50.0°C nel maggio 1991
Kharga, Egitto: +50.0°C nel luglio 2002
Marada, Libia: +49.9°C nel maggio 2013
Prima del dopoguerra l’unica massima di +50.0°C maggiormente affidabile, dal punto di vista della qualità del dato, è quella dei +50.0°C toccati a Akjout, in Mauritania, nel luglio del 1939. Un valore che può definirsi maggiormente affidabile a differenza di molti altri dati inaffidabili che hanno caratterizzato la storia climatologica del continente africano. Il super caldo insisterà ancora per gran parte dei prossimi giorni fra l’est del Marocco, l’entroterra desertico dell’Algeria e l’ovest della Libia, con valori di oltre i +47°C +48°C in pieno Sahara. Non sono escluse localmente nuove punte di ben +49°C nei punti più infossati.
Articolo di: Daniele Ingemi
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