Quella che è appena iniziata potrebbe essere una delle settimane più calde dell’anno, non solo per l’Italia. L’intensa ondata di calore che si è appena sviluppata fra l’entroterra desertico algerino, il mare di Alboran e la Spagna meridionale, sta per investire in pieno la Spagna orientale e la Francia, dove nei prossimi giorni si assisterà ad un forte rialzo dei valori termici a tutte le quote. Già nella giornata di ieri l’”avvezione di spessore” indotta dall’afflusso nella media troposfera di aria decisamente calda e molto secca d’estrazione sub-tropicale continentale, sommandosi all’intensa insolazione di fine giugno, ha fatto schizzare i termometri oltre il muro dei +35°C fra il sud della Spagna e la Francia meridionale, dove la calura si è fatta particolarmente intensa. Nei prossimi giorni, a partire da domani, il caldo andrà sensibilmente a intensificarsi sulle regioni della Spagna centrale e orientale, oltre che su quasi tutta la Francia centro-meridionale. La presenza di una latente circolazione depressionaria sul vicino Atlantico sta favorendo la risalita di una intensa onda mobile di calore, proveniente direttamente dai “torridi” deserti del Maghreb, arroventati dalla forte insolazione di fine giugno.
La forte avvezione calda verrà esacerbata dal particolare schema configurativo che si sta realizzando sull’area euro-atlantica. L’andamento mediamente ondulato del flusso perturbato principale e del ramo principale del “getto polare”, in uscita dal continente nord-americano, causa l’azione di blocco impressa da quell’imponente promontorio anticiclonico posizionato fra il nord Atlantico e la Scandinavia, sta determinando lo sviluppo e il successivo affondo di una vasta saccatura, colma di aria fresca di origine polare marittima, sull’Atlantico orientale, poco ad est dell’arcipelago delle Azzorre. Tale saccatura, che ha affondato le proprie radici in pieno Atlantico, è stata tagliata in due parti da un temporaneo rinforzo del “getto polare” nel tratto di oceano a sud della Groenlandia.
Questa azione ha consentito l’isolamento di una circolazione depressionaria autonoma sul bordo più meridionale dell’ondulazione ciclonica che tenderà successivamente a evolversi in “Cut-Off” (vortice ciclonico a carattere chiuso ben strutturato nei medi e alti strati della troposfera), isolandosi dal flusso perturbato principale e collocandosi in pieno oceano, ad ovest delle coste atlantiche francesi. L’isolamento di questa depressione a carattere freddo in quota sull’Atlantico orientale provocherà, poco più ad est, la conseguente erezione verso nord del promontorio anticiclonico dinamico nord-africano che si insedierà i propri elementi più settentrionali sulla penisola Iberica e sulla Francia. La distensione verso nord dell’opprimente anticiclone sub-tropicale africano favorirà, al contempo, l’afflusso in quota, lungo il margine occidentale della struttura anticiclonica, di un flusso di masse d’aria molto calde e secche, di tipo sub-tropicale continentale, che dai deserti del Marocco e dell’Algeria occidentale si spingeranno verso la Spagna orientale, risalendo fino al nord della Francia, dove giungeranno le isoterme di +25°C +26°C alla quota di 850 hPa, mentre l’isoterma di +27°C a 850 hPa potrebbe arrivare fino al sud della Francia.
L’afflusso a tutte le quote delle calde masse d’aria sub-tropicali continentali determinerà un sensibile aumento delle temperature tra la Spagna e la Francia, dove localmente la colonnina di mercurio si potrà alzare al di sopra dei +41°C +42°C, con picchi di +43°C +44°C. In particolare fra l’est dell’Andalucia e il murciano dove il muro dei +40°C +42°C potrebbe essere superato in diverse stazioni meteorologiche, molte amatoriali altre regionali, che registrano dei dati che possono essere considerati validi e attendibili. Questa ondata di calore, purtroppo, come temevamo, rischia di prolungarsi per molto tempo, per un vero e proprio blocco della circolazione atmosferica in sede atlantica che rafforzerà ulteriormente il promontorio anticiclonico sub-tropicale, facendolo evolvere in un autentico anticiclone di blocco, disteso lungo i meridiani, con la tipica forma ad “Omega”pronta ad avvettare gran parte del flusso caldo, d’estrazione algerino-marocchina, fino a gran parte della Francia, dell’Inghilterra e al Canale della Manica, dove in quota giungeranno isoterme di oltre i +22°C alla quota isobarica di 850 hPa.
L’incremento del geopotenziale in quota, generato dall’onda di calore in risalita sulla Spagna e il territorio francese, produrrà una significativa stabilizzazione della colonna d’aria, con l’attivazione di “subsidenze atmosferiche” (moti discendenti in seno alla colonna d’aria) che oltre ad inibire l’azione dei moti convettivi schiacceranno le masse d’aria, già piuttosto calde data l’origine desertica, verso il basso, scaldandole ulteriormente. Per questo motivo, fra domani, giovedì e venerdì, in diverse località francesi la colonnina di mercurio nelle ore centrali del dì sfonderà abbondantemente il muro dei +37°C +38°C all’ombra, con picchi di oltre +39°C +40°C in alcune località interne della Francia meridionale. Il rialzo termico più significativo, grazie all’azione del soleggiamento ininterrotto nelle ore diurne, si avvertirà proprio nei distretti della Francia meridionale, dove localmente si potranno registrare picchi di oltre +38°C +39°C, se non punte isolate prossime ai +40°C +41°C. Parliamo di valori veramente “eccezionalità” per la Francia meridionale, tanto da mettere a rischio la tenuta di diversi record assoluti di caldo. Con l’evoluzione del promontorio anticiclonico sub-tropicale in anticiclone di blocco, dalla classica forma ad “Omega”, parte dell’aria calda, di lontane origini sub-tropicali continentali, risalendo tutto il bordo occidentale dell’impalcatura anticiclonica si propagherà fino al nord della Francia, al Canale della Manica e all’Inghilterra, dove da sabato le temperature massime subiranno un deciso aumento, con punte di oltre i +30°C +32°C. Solo su Londra il prossimo sabato 29 giugno la massima potrebbe superare la soglia dei +31°C.
“Eccezionale” ondata di calore in arrivo sulla Francia, a rischio i record di caldo
Articolo di: Daniele Ingemi
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