I Giardini Iblei: il polmone verde nel centro di Ragusa Ibla
Ragusa Ibla custodisce tanti tesori che la rendono un polo di altissimo interesse turistico, tra tutti questi, si trova Giardino Ibleo, un polmone verde nel centro della cittadina dal quale si possono ammirare magnifiche vedute, sia dei Monti Iblei che della valle del fiume Irminio, dove pullulano numerosissime specie di fiori ed ortaggi negli orti adiacenti il corso d’acqua testé menzionato.
Vero e proprio punto di ritrovo che assicura, ai suoi visitatori, pace, ristoro e tranquillità, i giardini sono collocati in fondo alla collina su cui è adagiata l’ammaliante Ragusa Ibla e siestende per alcuni ettari, raggiungendo, nel suo punto più alto, un’altimetria pari a 385 m.s.l.m.
Carmelo Arezzo di Trifiletti, Emanuele La Rocca Impellizzeri dei San Filippo e Giuseppe Maggiore, marchese di Santa Barbara: furono loro tre, insieme a numerosi cittadini ragusani a dare origine, nel lontano 1858, a questo stupendo spazio verde che subì diverse modifiche nel corso degli anni, raggiungendo l’aspetto attuale soltanto negli anni Trenta del XX secolo.
Patrimonio monumentale, ospita un’incredibile quantità di fiori, sia di specie mediterranea, ma anche esotica.
Altra peculiarità del giardino è quella di avere al suo interno la presenza di tre edifici religiosi, dedicati alle figure dei santi Domenico e Giacomo.
Nei pressi del giardino, vi è ciò che resta della prima chiesa intitolata a San Giorgio, una delle figure più celebrate dagli abitanti ragusani.
Si tratta di un portale, antecedente il disastroso terremoto della Val di Noto, e che ancora oggi resiste alle intemperie atmosferiche, quasi a segnare un passaggio. Per chi si appresta a visitare i giardini, della Ragusa pre e post terremoto.
Insomma, l’attrazione che crea Ragusa Ibla ogni anno su milioni e milioni di turisti è risaputa, ma Ragusa Ibla custodisce anche qualcosa di ancor più ammaliante e che ti trasporta, in un batter di ciglio, dalle case rurali al verde quasi amazzonico di uno dei giardini più belli della Sicilia Meridionale.
Articolo di: Davide Villaggio
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