I tornado sono gli eventi atmosferici più violenti che si conoscano. Esistono due tipi di eventi vorticosi: tornado e trombe marine ma se gli ultimi si sviluppano in genere in condizioni di moderata instabilità, i primi derivano invece da severe perturbazioni temporalesche.
COME NASCE UN TORNADO
I tornado si sviluppano a partire da violenti temporali quali le supercelle. Prima che il tornado fuoriesca dalla nube, si attiva un potente moto vorticoso in quota quando le correnti soffiano molto più velocemente e con diversa direzione rispetto ai venti dei bassi strati, provocando la rotazione dell’intero sistema temporalesco. Cosi mentre le potenti correnti ascendenti del cumulonembo aspirano l’aria circostante, automaticamente i venti saranno sempre più veloci fino alla formazione di un mesociclone.
Via via che il movimento vorticoso al centro del sistema temporalesco accelera, inizia a delinearsi una sorta di percorso che si dirige verso il suolo a partire dalla potente corrente ascensionale principale.
A questo punto una colonna d’aria in rapida rotazione emergerà dalla base della nube (dalla wall cloud), rendendosi visibile sotto forma di “proboscide” se la pressione è sufficiente da creare condensazione. Ricordiamo infatti che il tornado non è costituito da detriti ma è una vera e propria nube! Quando il tornado tocca terra è in piena attività ed aspirerà tutto ciò che incontra.
Il tornado si sposta orizzontalmente insieme al temporale che lo ha generato con una velocità media di 55 km/h, ma alcuni raggiungono velocità anche superiori ai 100 km/h e può essere largo tra i 90 e gli 800 metri. Le velocità toccate da un tornado sono difficili da misurare, si va dai circa 100 km/h fino addirittura a quasi 500 km/h. La durata di un tornado varia da qualche minuto a un’ora o più e dopo che il tornado perde di energia, si restringe e si inclina come una corda, fino al suo totale dissolvimento.
SCALA FUJITA
Questa scala è stata ideata dallo studioso di tornado Theodore Fujita, e fornisce la misura della forza distruttiva di un tornado:
•F0: 64-117km/h danni leggeri
•F1: 118-180km/h danni moderati
•F2: 181-251km/h danni considerevoli
•F3: 252-330km/h danni gravi
•F4: 331-417km/h danni devastanti
•F5: superiore a 417km/h danni eccezionali.
TROMBE MARINE
Le trombe marine sono sempre colonne d’aria vorticanti che si formano però su laghi mari o oceani. Sono molto simili ai tornado, ma non hanno bisogno di temporali intensi per formarsi o mantenere il loro movimento, infatti possono svilupparsi da semplici cumuli congesti. Le trombe marine non sono generalmente molto intense e si originano da una rotazione già esistente, in prossimità della superficie d’acqua, di correnti d’aria ascendenti. Cosi si sviluppa una colonna d’aria in rapida rotazione dalla base della acqua alla base della nube. Questi fenomeni sono più frequenti in primavera e in autunno e possono formarsi isolate o in gruppo. Si crede che le trombe marine aspirino l’acqua sul loro passaggio, ma in realtà l’acqua di cui è composta la tromba marina proviene dalla condensazione provocata da una pressione piuttosto bassa all’interno della massa d’aria vorticosa. Si può anticipare la sua formazione osservando alle volte come un’ombra sulla superficie dell’acqua dovuta appunto ai moti vorticosi ascendenti. Hanno una durata di circa 15 minuti e si spostano molto lentamente fino a che aria più fresca non penetra nella colonna d’aria provocandone la dissipazione.
Articolo di: Veronica Adamuccio
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