Dopo essersi ulteriormente intensificato sul settore più occidentale del Golfo del Bengala il super ciclone tropicale “Fani” nella mattinata di ieri ha effettuato il “landfall” definitivo lungo le coste dell’India orientale, nello stato dell’Orissa, come un ciclone tropicale di 4^ categoria sulla scala Saffir-Simpson. Poco prima dell’impatto sulla costa “Fani” presentava al proprio interno venti medi sostenuti davvero violenti, che superavano i 240 km/h e raffiche di gran lunga superiori capaci di sollevare onde alte più di 8-9 metri in mare aperto. L’occhio del potente ciclone tropicale ha toccato terra intorno le 08:00 AM locali. Secondo il Dipartimento di Meteorologia dell’India l’occhio di “Fani” ha toccato terra nelle vicinanze della città di Puri, tra le 08:00 e le 10:00 AM.
Il passaggio così ravvicinato dell’occhio del ciclone ha esposto la città di Puri alle tempeste di vento più violente, provenienti da NE. Difatti, proprio nella città di Puri, durante la fase del “landfall” della tempesta, è stata registrata una raffica di ben 174 km/h, mentre con molta probabilità, lungo la costa, le raffiche di vento più violente hanno oltrepassato la soglia dei 200 km/h. Questi venti particolarmente violenti, purtroppo, hanno provocato gravi distruzioni, specialmente nelle aree urbane più rurali, lì dove le case sono ancora oggi fatte di paglia, fango e foglie.
Come si temeva, poco prima della fase del “landfall”, “Fani” ha prodotto una “Storm Surge”, di almeno 2.5-3.0 metri di altezza lungo la costa concava nel nord dell’Orissa, comprese le aree vicino a Balasore. Ma violente mareggiate, con imponenti onde, alte più di 6-7 metri, hanno devastato anche il resto della costa dello stato indiano dell’Orissa, provocando gravi fenomeni di erosione. La “Storm Surge”, ossia un anomalo innalzamento del livello medio delle acque del mare indotto dal brusco calo della pressione barometrica e dalla contemporanea azione di forti venti di tempesta, diretti verso la costa, è stato attivato da venti veramente violenti, da E-SE, Est e E-NE, in azione lungo il lato nord del ciclone, in mezzo al settore occidentale del Golfo del Bengala.
Poche ore prima del “landfall” il potente ciclone ha sfiorato la 4^ categoria sulla scala Saffir-Simpson, con venti medi sostenuti ad oltre i 240-250 km/h sul Golfo del Bengala che hanno spinto una enorme quantità d’acqua in direzione delle coste dello stato indiano dell’Orissa, dove sono arrivate ondate veramente imponenti, capaci di toccare altezze significative, di oltre i 7-8 metri. L’impetuoso moto ondoso ha anche scosso l’immensa mole di sedimenti sabbiosi presenti lungo i bassi fondali antistanti le coste dell’India nord-orientale, intorbidendo le acque per svariati chilometri dalla linea di costa.
Le immagini satellitari hanno suggerito che, subito dopo il “landfall”, potrebbe essersi verificato un indebolimento maggiore dei venti presenti lungo il quadrante settentrionale e occidentale del ciclone tropicale. Le enormi bande nuvolose spiraliformi hanno scaricato piogge di carattere torrenziale su gran parte dell’Orissa. In alcune città nel giro di poche ore si sono riusciti ad accumulare oltre 100-120 mm di pioggia. A Balasore in meno di 12 ore l’accumulo complessivo è stato di ben 129 mm. Notevoli pure i 111 mm di Gopalpur, che sommati ai 76 mm caduti ieri arrivano a un totale di 187 mm. Da segnalare pure i 104 mm di pioggia caduti a Dhubri.
“Fani” in queste ore, muovendosi gradualmente verso l’entroterra, si sta lentamente indebolendo in una intensa tropical storm, con una conseguente riduzione dei fortissimi venti. Nonostante l’indebolimento i resti dell’ormai ex ciclone tropicale “Fani” nelle prossime ore riusciranno a dispensare forti piogge e rovesci temporaleschi, anche particolarmente violente sulle aree più interne dell’Orissa settentrionale e sul Bengala occidentale.
Poi, nel corso del pomeriggio di domani, “Fani” diverrà una modesta depressione tropicale, caratterizzata da una circolazione depressionaria ancora attiva nella media troposfera (500 hPa), che, giunta all’altezza del Bangladesh, verrà quasi del tutto assorbita dalle intense correnti occidentali che dominano nella media troposfera. Questo intenso flusso occidentale, tagliando di netto i resti dell’ex ciclone tropicale, agevolerà una rapida dissipazione della struttura vorticosa entro la mattinata di domani.
Il ciclone “Fani” devasta le coste dell’Orissa, onde di 8 metri e venti oltre i 200 km/h
Articolo di: Daniele Ingemi
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