La neve è uno dei fenomeni che ci ha sempre affascinati fin da bambini, ma è anche uno dei fenomeni più rari da vedere sulla nostra isola, specialmente a quote bassa vista la nostra posizione geografica.
Vediamo insieme quindi cos’è e come si forma il cristallo o fiocco di neve e quali sono le condizioni affinché esso possa raggiungere intatto il suolo per creare quei paesaggi magici che soltanto la neve ci può regalare.
I processi che portano alla formazione delle gocce d’acqua e dei cristalli di neve non sono del tutto simili e soprattutto avvengono in condizioni diverse. Come qualsiasi precipitazione, i cristalli di ghiaccio devono aumentare la propria massa diventando “pesanti” per contrastare i moti verticali che avvengono all’interno della nube; a questo punto il fiocco può precipitare verso il basso raggiungendo o meno il suolo.
Come si forma il cristallo di neve?
Quando le nubi si trovano in un ambiente a temperatura negativa non troviamo le classiche goccioline d’acqua sospese, ma i cosiddetti nuclei glaciogeni; questi hanno la capacità di far coagulare su se stessi il vapore acqueo attorno a loro, trasformandolo in piccoli cristalli di ghiaccio.
Ciò avviene poichè la pressione di vapore saturo rispetto all’acqua è leggermente superiore rispetto a quello del ghiaccio quindi a parità di temperatura le molecole d’acqua abbandonano più facilmente una superficie piana liquida rispetto ad una ghiacciata, per questo le goccioline del vapore acqueo non si staccano dai nuclei glaciogeni (cosa che accade più facilmente nel caso di gocce di pioggia).
A questo punto i cristalli continuano crescere sempre di più, a spese del vapore acqueo dell’ambiente tramite il processo definito “Bergeron Findeisen”, dal nome degli scienziati che per primi lo hanno scoperto. I cristalli possono ingrossarsi anche per “coalescenza”, ovvero per contatto diretto con gocce sopraffuse durante i moti ascendenti-discendenti all’interno della nube.
I cristalli possono assumere forme molto variabili; tutto dipende principalmente dalle condizioni di temperatura e umidità dell’ambiente. Solitamente distinguiamo tre principali forme morfologiche dei cristalli:
– gli aghi, che hanno una forma di un prisma esagonale molto allungato;
– i dischi che hanno una forma di un prisma schiacciato più largo che lungo; insieme agli aghi sono i principali cristalli che si formano con temperature molto basse;
– le stelle la forma più comune e conosciuta che prende il nome dalle sei ramificazioni di cui è composta; questa forma è favorita con temperature un po’ più alte ma sempre negative.
L’aggregazione di più cristalli di ghiaccio da vita al “fiocco” che è tanto più grande quanto l’aria è umida e quando la temperatura dell’ambiente e prossima allo zero.
Affinché il cristallo arrivi al suolo come neve devono verificarsi alcune condizioni: tutto dipende principalmente dall’altezza dello zero termico rispetto al suolo, dal gradiente termico di questo strato e dal punto di rugiada, (dew point).
Articolo di: Alessandnro Lucia
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