Come previsto l’intenso riscaldamento che nei giorni scorsi ha interessato il sud della Scandinavia e il mar del Nord ha favorito lo sviluppo di un imponente anticiclone di blocco, con elevatissimi valori barici al suolo, di oltre 1040 hpa fra Norvegia e Svezia. Questo imponente impianto anticiclonico, piuttosto robusto e ben strutturato in quota, nei prossimi giorni agevolerà l’apertura di un “canale di fredde correnti orientali”, che in moto “retrogrado”, dalle pianure della Russia europea si estenderà fino all’Europa centrale. Difatti, fra le giornate di domani e lunedì parte di quest’aria fredda, appena isolata sulle pianure Sarmatiche, si estenderà anche a buona parte dell’Europa centro-orientale, attraverso l’apertura di un “canale di correnti molto fredde”, d’estrazione polare continentale (spessore dello strato d’aria fredda sui 1.5-2.0 km), che dalla Russia europea si propagherà, gradualmente, fin verso la Bielorussia e l’Ucraina, con successivo interessamento, entro domani, delle Repubbliche Baltiche, Polonia, Romania, Slovacchia, Moldavia, Ungheria, Serbia e parte dei Balcani.
In sostanza si tratta di una prima manovra invernale, che nel medio-lungo termine, durante il mese di dicembre, potrebbe lasciare spazio ad altre analoghe ondate di freddo, con risvolti importanti anche su parte del vecchio continente, inclusa la nostra penisola. L’avvento di queste masse d’aria fredde, di tipo continentale, sui paesi dell’est Europa sarà favorito dall’entrata in fase fra il robusto promontorio anticiclonico di blocco, da giorni preesistente sulla Scandinavia, e la profonda depressione extratropicale, riempita di aria gelida artico continentale a tutte le quote (altro non è che il “lobo siberiano” del vortice polare), che staziona nei pressi della penisola di Gyda. Il progressivo abbassamento di latitudine di questa ampia circolazione ciclonica, colma di aria gelida, sul bassopiano della Siberia occidentale, contribuirà ad erodere parzialmente ed assottigliare la robusta figura anticiclonica da diversi giorni permanente sulla Russia europea.
Assottigliandosi su sé stesso l’anticiclone scandinavo verrà costretto ad allungare i propri elementi più occidentali in direzione del mar di Norvegia e dell’Atlantico settentrionale. Lungo il bordo più meridionale di questa figura anticiclonica scandinava si instaurerà una debole/moderata ventilazione orientale, da E-NE, Est ed E-SE, che convoglierà una parte dell’aria molto fredda, di matrice continentale, accumulata sopra il bassopiano Sarmatico e le steppe del Kazakistan, fin verso gli Oblast’ della Russia europea meridionale, la Bielorussia, l’Ucraina, i Paesi Baltici e la Polonia, dove i termometri subiranno una diminuzione significativa. Parte di quest’aria fredda entro metà della prossima settimana si muoverà in direzione dell’Europa centrale, raggiungendo la Germania, l’est della Francia, l’Austria e la Svizzera, dove peraltro si potranno verificare le prime nevicate a bassissima quota, se non addirittura al piano su diverse città, incluse capitali come Berlino o Praga.
Visto l’assetto della figura anticiclonica dinamica la massa d’aria fredda dovrebbe essere in grado di penetrare sulle pianure della Russia meridionale, Bielorussia, Ucraina, per poi sfondare fino alla Moldavia, Polonia orientale e sulla Romania, dove si faranno strada le prime significative gelate di stagione, pronte a spianare il terreno per le prime nevicate diffuse al piano, fino al cuore dell’Europa centro-orientale. Durante l’incursione non sono escluse delle nevicate, nonostante la presenza di valori pressori molto elevati, superiori ai 1030 hpa. Difatti, pur trattandosi di masse d’aria molto fredde, e quindi stabili nei pressi del suolo, una volta scavalcati gli Urali e attraversate le grandi pianure della Russia europea, la Bielorussia e l’Ucraina, durante la loro discesa verso sud-ovest, esse possono costringere aria più mite e umida, incontrata durante il percorso verso l‘Europa centrale, a sollevarsi forzatamente verso l‘alto, generando una diffusa nuvolosità “avvettiva” (altostrati e nembostrati con basi molto basse), apportatrice di precipitazioni sparse, prevalentemente nevose fino al piano. Trattandosi di masse d’aria artiche continentali, d’estrazione siberiana, queste si presenteranno piuttosto fredde solo nei bassi strati, visto che presentano uno spessore non superiore ai 1.5-2.0 km.
Ciò farà avvertire il gelo maggiormente nelle località a bassa quota, mentre in quota i valori termici potranno risultare anche un po’ più elevati. Nei prossimi giorni il deposito delle masse d’aria fredde nei bassi strati, assieme all’effetto “Albedo” indotto dai terreni innevati di fresco, produrrà forti inversioni termiche che potranno far sprofondare i termometri, anche al di sotto dei -10°C -11°C. Soprattutto fra la Russia, dove localmente potremo toccare anche i -14°C, Bielorussia e Ucraina. In questi paesi, come nel resto dell’Europa orientale, si aprirà una fase climatica decisamente fredda, e più che consona per la stagione invernale, pronta ad esordire proprio dal 1 dicembre.
Articolo di: Daniele Ingemi
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