La meteorologia è una scienza che si occupa di studiare e comprendere i fenomeni atmosferici che influenzano il nostro pianeta. Tra questi fenomeni, uno dei più rilevanti e familiari è senza dubbio il caldo. Ma che cos’è esattamente il caldo dal punto di vista meteorologico? In questo articolo, esploreremo la definizione di caldo e i fattori che contribuiscono alla sua manifestazione.
In linea generale si definisce caldo quella condizione atmosferica caratterizzata da temperature elevate rispetto alle medie stagionali e locali.
Tuttavia, è importante sottolineare che la percezione del caldo può variare da persona a persona, poiché dipende anche da fattori individuali come l’adattamento climatico, la tolleranza personale alle alte temperature, ma soprattutto da altri fattori climatici che intervengono nella determinazione della definizione di esso.
Il concetto di caldo nella meteorologia non si limita solo all’aumento delle temperature rispetto alle medie stagionali, ma comprende anche una serie di fattori aggiuntivi.
Oltre all’aumento delle temperature, il caldo meteorologico tiene conto anche dell’umidità relativa dell’aria. L’umidità può influenzare notevolmente la percezione del caldo da parte delle persone. L’aria calda e umida può provocare una sensazione di disagio più intensa rispetto all’aria calda e secca, poiché l’umidità riduce la capacità del corpo umano di dissipare il calore attraverso la sudorazione.
Un altro aspetto da considerare è la durata del periodo di caldo. Non si tratta semplicemente di una breve deviazione temporanea dalle medie stagionali, ma di un prolungato periodo di temperature elevate.
Le ondate di calore possono persistere per giorni, settimane o addirittura mesi, portando a condizioni di stress termico prolungato per l’ambiente e per gli esseri viventi.
Tornando al concetto dell’umidità, esistono degli indici in grado di calcolare, seppur in maniera empirica, la percezione del caldo, parliamo ad esempio dell’indice di calore (heat index), che tiene conto sia della temperatura che dell’umidità per valutare la reale sensazione di calore percepita dall’organismo umano.
In parole povere si può registrare una temperatura percepita superiore alle medie stagionali, anche se i reali valori termici non lo sono.
Basta avere ad esempio +28 °C nel mese di luglio, (valori per molte località siciliane inferiori alle medie stagionali), con il 70% di umidità, per poter parlare anche in questo caso di caldo o addirittura di caldo intenso!
Quindi, per definire il caldo nella meteorologia, è necessario considerare non solo l’aumento delle temperature rispetto alle medie stagionali, ma anche l’umidità, la durata del periodo di caldo e la sensazione di calore effettivamente percepita, rendendone quindi assai complessa la sua definizione, divenendo un fattore spesso soggettivo.
Articolo di: Stefano Albanese
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