Mai come in questo momento il polo magnetico della Terra è un osservato speciale. Negli ultimi mesi, infatti, il modello che tiene traccia del polo nord magnetico ha da poco ricevuto un aggiornamento straordinario per riflettere alcuni cambiamenti imprevisti nella sua posizione, avvenuti nell’ultimo anno. A differenza del polo nord geografico, che indica il punto fisso in cui l’asse di rotazione terrestre interseca la superficie del nostro pianeta, il polo nord magnetico cambia nel corso del tempo ed è il punto verso cui puntano le bussole. Tenere traccia dei suoi cambiamenti è essenziale per avere punti di riferimento certi e accurati nel campo della navigazione aerea e navale, e più in generale dell’orientamento geografico. La Terra è un gigantesco magnete, ma il campo magnetico che produce non è costante e varia a seconda di numerose condizioni, alcune delle quali non sono ancora completamente chiare. Per questo, a metà degli anni 60 i ricercatori iniziarono a lavorare a un modello matematico che, con un buon grado di approssimazione, consentisse di prevedere l’evoluzione del campo magnetico della Terra in un determinato periodo, un po’ come si fa per l’elaborazione delle previsioni del tempo.
Da allora, il “modello magnetico mondiale” viene aggiornato ogni 5 anni per riflettere i cambiamenti di posizione del polo nord magnetico. L’ultimo aggiornamento del modello era stato effettuato nel 2015, ma all’inizio del 2018 i suoi responsabili si sono accorti che il polo nord magnetico stava variando sensibilmente, più di quanto avessero previsto, spostandosi verso la Siberia. Lo scarto tra previsione e realtà stava diventando consistente, tanto da rendere meno accurati i sistemi di navigazione, da qui la scelta senza precedenti di aggiornare il modello ufficializzata lunedì 4 febbraio con i nuovi dati. La responsabilità di aggiornare il modello magnetico mondiale spetta a un’agenzia all’interno della statunitense National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) e della British Geological Survey (GBS, Regno Unito), che provvedono a realizzare periodicamente una mappa che indica le variazioni del polo nord magnetico. Il lavoro di aggiornamento doveva essere comunicato prima di febbraio, ma a causa dello “shutdown” del governo federale statunitense ha richiesto qualche giorno in più del previsto. Secondo le stime più recenti, attualmente il polo nord magnetico si sta spostando di circa 55 chilometri l’anno verso la Siberia, allontanandosi sempre di più dalle coste del Canada. Fu il matematico britannico Henry Gellibrand ad accorgersi dei continui cambiamenti del polo nord magnetico, circa quattro secoli fa.
Gellibrand notò che in appena 50 anni si era spostato di centinaia di chilometri verso il polo nord geografico, per poi iniziare a distanziarsene in un modo che appariva imprevedibile. Per secoli il polo nord magnetico è stato tenuto sotto controllo, con continui aggiornamenti necessari per calcolare nel modo corretto lo scarto tra il punto verso cui puntavano le bussole e il polo nord geografico, che resta sempre nella stessa posizione. Se si mettono a confronto le varie mappe prodotte nei secoli, si nota come il polo nord magnetico abbia bazzicato a lungo la zona delle isole artiche canadesi, per poi iniziare un più lineare viaggio verso la Siberia a cominciare dal Novecento. Non è chiaro perché il polo nord magnetico sia così erratico, ma i ricercatori ipotizzano che dipenda dal nucleo esterno della Terra, composto per almeno un quinto da ferro allo stato liquido che con i suoi movimenti ciclici genera il campo magnetico terrestre ed è responsabile delle sue periodiche variazioni.
Il polo nord magnetico si sta spostando più in fretta del solito, facciamo un po’ di chiarezza
Articolo di: Daniele Ingemi
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