La riserva dello Stagnone: un luogo magico nei pressi di Marsala

La Riserva Naturale dello Stagnone, in provincia di Trapani, si estende dai territori a nord di Marsala verso il settore centro-settentrionale del trapanese occidentale. Il luogo prende il nome da una laguna, la più estesa della Sicilia, che si estende da Punta Alga fino a San Teodoro caratterizzata da acque basse (l’altezza varia dai 50 cm ad un massimo di 3 metri) e che comprende anche quattro piccole isole: Isola Grande (che è possibile raggiungere anche a piedi lungo il tratto di mare durante i giorni di bassa marea), Schola e Santa Maria e Mozia: quest’ultima custodisce numerosi reperti archeologici, in quanto in epoca fenicia, fu tra i più importanti moli commerciali d’Europa anche se fu nel XV secolo, sotto la dominazione spagnola, a raggiungere elevati standard di modernità con la costruizione delle saline che favorirono un incremento massiccio della pesca. Ancora oggi le saline vengono tenute in funzione per la produzione del sale e sono presenti numerosi mulini a vento che, oggi come allora, ne permettono la lavorazione e rendono questi luoghi davvero incantevoli, specie durante i tramonti, quando i colori del cielo e del mare si mescolano offrendo un paesaggio a dir poco suggestivo.

Particolare della laguna: si nota il fondale basso e sabbioso

Il vento che soffia continuamente sulla zona durante tutto l’anno, rende la laguna un posto ideale per praticare sport acquatici quali il windsurf, il kitesurf e la vela. Il tratto di costa risulta tra le aree più frequentate dai bagnanti anche nei mesi autunnali e primaverili dove si può approfittare delle condizioni delle acque marine per fare dei bagni fuori stagione.  Dopo la nascita dell’isola Grande, infatti, l’ assenza di correnti necessarie al ricambio delle acque provoca il loro stagnamento favorendo una temperatura superficiale marina al di sopra dei rimanenti bacini siciliani, oltre che moti ondosi quasi del tutto assenti. La Riserva dello Stagnone è un connubio di natura, storia e umanità che si fondono insieme creando l’unico ambiente europeo in cui si mescolano perfettamente tra di loro.

Articolo di: Davide Pitarresi

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