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LA SABBIA DESERTICA sull'Italia: breve spiegazione scientifica per chi è stufo dei complottismi - Centro Meteorologico Siciliano
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LA SABBIA DESERTICA sull’Italia: breve spiegazione scientifica per chi è stufo dei complottismi

Nelle ultime settimane sono sempre più fantasiose le spiegazioni dei complottisti date ai fenomeni naturali noti da decenni nella comunità scientifica. Personalmente mi sento molto preoccupato della deriva antiscientifica che sta dilagando tra le persone comuni, ma spero che tra chi segue questa pagina ce ne siano pochi.

Un tema molto caldo tra i complottisti è quello della sabbia desertica, che secondo loro è cosparsa dai poteri forti per avvelenarci con metalli pesanti (non riesco a trattenere le risate mentre scrivo!). Con questo post non voglio di certo convincere i complottisti, perché purtroppo avrebbero avuto bisogno di un’adeguata istruzione nel passato e probabilmente anche delle cure psicologiche adesso, ma mi rivolgo a tutte quelle persone che hanno voglia e sete di conoscenza.

Partiamo dal fatto che l’Italia è uno dei Paesi più vicini al deserto caldo più esteso del Mondo, il Sahara, che oltre ad essere roccioso è costituito in larga parte da sabbia. La sabbia è costituita a sua volta da granuli più o meno grandi, contenenti ematite, magnetite e maghemite, che sono ossidi di ferro (ecco perché la sabbia viene mossa da una calamita!) e ne danno il tipico colore rossastro.


Quando nel deserto soffiano forti venti, la sabbia viene sollevata, ma solo le particelle più piccole riescono a liberarsi nell’atmosfera, raggiungendo quote anche superiori ai 5000 metri, mentre i granuli più grossi rimangono a terra. Ecco perché sull’Italia si parla sempre di pulviscolo desertico, perché è semplicemente polvere, come quella che viene sollevata quando spazziamo per terra. Per questo motivo, la polvere desertica raggiunge l’Italia anche quando al suolo il vento è assente o debole da nord, perché viene semplicemente trasportata dalle correnti portanti alla quota isobarica di 500 hPa.

Tuttavia, per effetto della gravità anche la polvere assume un moto discendente, quindi anche nei bassi strati a un certo punto la concentrazione aumenta (che si misura in ppm, cioè parti per milione). La polvere si deposita così su tutte le superfici esposte, con un processo che prende il nome di deposizione secca, che si contrappone alla deposizione umida, quando è la pioggia (o la neve, avete visto le foto delle Alpi con la neve rossa?) a portare la polvere al suolo. L’aumento delle concentrazioni di polvere vicino alla superfici sono deleterie per l’essere umano, poiché possono contribuire all’insorgenza di malattie respiratorie.

Il movimento della polvere viene previsto giornalmente dai modelli numerici, che utilizzano le equazioni della fisica e si avvalgono della matematica per calcolare la traiettoria delle particelle. Quella che vedete allegata è l’animazione della massa di polvere prevista per questa settimana. Il movimento della polvere è quindi prevedibile grazie alla fisica e non è soggetto ad alcuna interazione da parte dei poteri forti!

 

Articolo di:  Giuseppe Visalli – Meteorologo e Fisico dell’atmosfera

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