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Lo TSUNAMI: come si forma e come riconoscerne l'arrivo - Centro Meteorologico Siciliano
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Lo TSUNAMI: come si forma e come riconoscerne l’arrivo

Uno Tsunami è un moto ondoso anomalo del mare che viene causato da un terremoto sottomarino o alla prossimità della costa.

Il termine “onde anomale” viene usato per altri eventi che comportano uno spostamento improvviso di una grande massa d’acqua quali, per esempio, una frana o un’eruzione vulcanica sottomarina.
La velocità di propagazione di uno tsunami è strettamente correlata alla profondità in cui avviene un sisma. 
In oceano aperto ad esempio, la velocità varia tra i 500 e i 1000 km/h, velocità molto notevole se paragonata a quelle delle normali onde che si aggira intorno ai 90 km/h.
La distanza massima tra due creste d’onda può variare tra i 500 – 650 km, mentre le onde oceaniche normali hanno lunghezze intorno ai 100 metri.

Come riconoscere l’arrivo di uno tsunami?

Il segno più evidente dell’arrivo di un’onda anomala è indubbiamente il risucchio delle acque verso il largo; è possibile osservare infatti un vero e proprio “ritiro” delle acque lasciando scoperti interi lembi di spiaggia.
A volte può verificarsi invece un lento e innalzamento delle acque.

Per quanto riguarda la Sicilia una delle zone più esposte ad onde anomale è sicuramente la Sicilia orientale anche se in prossimità dell’isola di stromboli non sono rare piccole onde anomale causate dal riversamento di materiale lavico sul mare.

Che differenza c’è tra uno tsunami locale e quello tettonico?

Quando un maremoto si origina e si propaga nei pressi della linea costiera, lo si definisce locale. Altri maremoti riescono invece a propagarsi per migliaia di chilometri attraversando interi oceani: questi sono generalmente di origine tettonica.

 

Articolo di: David Cartarrasa

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