Alla faccia dei modelli l’uragano “Lorenzo” nelle scorse ore si è ulteriormente intensificato, fino a diventare un pericoloso ciclone tropicale di 5° categoria sulla scala Saffir-Simpson, nel bel mezzo dell’Atlantico orientale, diventando il secondo uragano di 5° dell’anno dell’Atlantico, dopo “Dorian”. Osservando le immagini del satellite visibile e del canale infrarosso, era possibile vedere un “anello di convezione” quasi perfetto, tipico nei “major hurricane”. Attualmente “Lorenzo” è un potentissimo uragano di 5° categoria, caratterizzato da venti davvero violenti che toccano i 260 km/h nell’area attorno l’occhio, e raffiche di gran lunga superiori, fino a 300 km/h. Con questi dati “Lorenzo” passa alla storia come l’uragano più forte mai osservato finora così ad est nell’Atlantico e uno di categoria 5 più settentrionali mai registrato.
A partire dalle 23:00 EDT di sabato, “Lorenzo” presentava venti già molto violenti, che oltrepassavano i 250 km/h nell’area attorno l’occhio centrale. Con “Lorenzo” e “Dorian” quest’anno è stato da record per gli uragani nell’Atlantico. Difatti, dal 1851 ad oggi, solo in due anni si sono osservati due uragani di 5^ categoria sopra le acque dell’Atlantico tropicale. Uno di questi è proprio il 2019, poi bisogna risalire al 2005 per vedere ben quattro uragani di 5^ categoria sull’Atlantico (“Emily”, “Katrina”, “Rita” e “Wilma”). L’intensificazione di “Lorenzo” stamani ha sorpreso un po’ tutti. Specie per le sue dimensioni, davvero considerevoli, che generalmente rende più difficile per un uragano rafforzarsi o indebolirsi rapidamente. L’intensificazione del ciclone tropicale è stata confermata dai cacciatori di uragani del NOAA che stavano sondando la tempesta per un progetto di ricerca.
Quei rapporti di ricognizione hanno contribuito a dare fiducia alle successive stime basate sul satellite che erano enfatizzate dal fatto che “Lorenzo” avesse raggiunto la 5° categoria Saffir-Simpson. “Lorenzo” e “Isabel” (2003) sono gli unici due uragani nella storia dell’Atlantico la cui forza non è stata confermata da dati di ricognizione o osservazioni di superficie. I venti aventi l’intensità di uragano si estendono verso l’esterno fino a 45 miglia (75 km) dal centro, mentre l’area dove i venti raggiungono lo status di tropical storm si estendono verso l’esterno oltre le 265 miglia (425 km), su un areale sempre più vasto. Ciò sta determinando la formazione di un consistente moto ondoso molto confuso, con la formazione di grandi onde provenienti da più direzioni. Questo tipo di moto ondoso, piuttosto confuso, è tipico dentro i cicloni tropicali, dato l’andamento molto turbolento dei venti ciclonici e la considerevole forza centrifuga che caratterizza il ciclone, il quale presenta un potentissimo “gradiente barico orizzontale” molto ristretto che rende i venti ancora più furiosi.
Una buona parte di queste grosse onde usciranno dall’area perturbata, per estendersi sull’Atlantico tropicale per diverse centinaia di miglia, sotto forma di onde lunghe, davvero imponenti. Ora la tempesta, continuando a marciare verso nord, inizia a salire di latitudine, andando a scorrere sopra acque superficiali sempre meno calde che dovrebbero determinare un lento indebolimento dell’intera struttura. Da domani l’uragano dovrebbe perdere ulteriore forza, avvicinandosi sempre più all’arcipelago portoghese delle Azzorre. A inizio di settimana l’uragano passerà molto vicino alle Azzorre, tanto da poter interessare direttamente l’arcipelago portoghese, che rischia di essere sottoposto a venti di tempesta, grosse mareggiate e a piogge torrenziali per diverse ore. Addirittura le isole più occidentali, come Corvo e Flores, in caso di un passaggio ravvicinato dell’occhio di “Lorenzo”, rischiano di dover sopportare venti aventi l’intensità di uragano di 1° o 2° categoria Saffir-Simpson. Se il ciclone manterrà la 3° categoria della Saffir-Simpson è altamente probabile che le isole più occidentali delle Azzorre possano essere sferzate, nella notte fra martedì e mercoledì, da venti molto forti, che potranno raggiungere l’intensità di un uragano della 1° o 2° categoria, quindi potenzialmente dannosi e capaci di sradicare alberi e linee elettriche.
Sulle coste meridionali e occidentali delle isole s’innescheranno forti mareggiate che invaderanno le spiagge, con ondate alte anche più di 6-7 metri. Se l’occhio di “Lorenzo” transiterà a una distanza superiore ai 50 km difficilmente Corvo e Flores vedranno venti violenti, oltre forza 12 della scala Beaufort, capaci di arrecare danni. Ma anche se verranno risparmiate dai venti più violenti queste isole dovranno prepararsi a ricevere precipitazioni molto abbondanti che potranno determinare possibili “flash floods” e smottamenti lungo i ripidi pendii. Salendo verso le alte latitudini dell’Atlantico settentrionale “Lorenzo”, nel corso della prossima settimana, con il suo outflow, potrebbe contribuire a rimodulare il flusso perturbato principale che scorre sopra l’Atlantico settentrionale, influenzando in modo più o meno diretto le sorti dell’evoluzione meteorologica fra l’Europa e il bacino del Mediterraneo. “Lorenzo” entro giovedì dovrebbe impattare lungo le coste occidentali dell’Irlanda, ormai trasformato in un profondo ciclone extratropicale che apporterà venti tempestosi e piogge molto abbondanti.
“Lorenzo” passa alla storia come l’uragano più potente mai osservato così ad est in Atlantico..
Articolo di: Daniele Ingemi
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