Da qualche anno il Mediterraneo è divenuto sede di potenti avvezioni di aria subtropicale continentale, proveniente dal deserto del Sahara. Non solo Italia, Spagna e Grecia, naturalmente più esposte alle masse d’aria calda da sud, ma nelle ultime estati i record di temperatura massima cadono come birilli anche in Francia, Germania e nei Paesi dell’est Europa.
Il promontorio subtropicale
La figura barica che trasporta l’aria rovente è il promontorio subtropicale nord-africano, cioè il prolungamento verso il nord-Africa della fascia degli anticicloni subtropicali. Esso è sollecitato ad avanzare verso nord, cioè verso il Mediterraneo, da affondi di saccature verso l’oceano Atlantico orientale e la penisola iberica. Le sue caratteristiche principali sono:
- Gli elevati valori di geopotenziale a 500 hPa (circa 5500 metri). Il geopotenziale è il lavoro che bisogna compiere contro la forza di gravità per portare ad una certa altezza una particella d’aria di massa unitaria. Possiamo pensarlo come la pressione atmosferica, ma a varie quote in troposfera. Valori elevati di geopotenziale significano stabilità.
- Un forte strato di inversione termica con base a 850 hPa (circa 1500 metri). Il picco di avvezione di aria calda e secca è collocato proprio sopra gli 850 hPa, quindi in queste situazione il gradiente termico verticale è negativo, cioè la temperatura sale con la quota. Le inversioni termiche rendono la troposfera stabile nei primi 2 km, impendendo i moti convettivi e il rimescolamento dell’aria.
- La pressione atmosferica al livello del mare più bassa della media. Il promontorio sub-tropicale è strutturato solamente in quota, mentre al suolo troviamo pressioni talvolta più basse che in inverno. Questo perché la massa d’aria molto calda è poco densa e quindi molto leggera e perciò grava meno sulla superficie terrestre.
- Intorno ai 500 hPa scorrono le cosiddette “piume convettive”, fiumi di aria più umida che rendono spesso il cielo nuvoloso, oltre che ricoperto di pulviscolo desertico.
Non solo caldo e siccità, ma anche fenomeni temporaleschi violenti
A promontorio subtropicale è associata talvolta anche un’intensa attività convettiva. Sul settore ascendente del promontorio, dove scorre l’aria umida in quota, dove si ha il massimo riscaldamento al suolo e dove di solito entra in contatto con aria più fresca atlantica, la troposfera somiglia ad una grande pentola a pressione.
Quando una bolla d’aria molto calda rompe lo strato di inversione termica a 850 hPa, sale per convezione fino alla tropopausa, sfruttando tutta l’energia messa a disposizione dall’aria caldo-umida stazionante al suolo.
Cosa è cambiato negli ultimi anni?
Parlare di caldo record e temporali intensi ci riconduce immediatamente alla tematica del cambiamento globale del clima.
La meteorologia europea sta cambiando non solo d’inverno, ma anche d’estate.
Il polo nord si sta scaldando sempre di più, questo riduce il gradiente termico con le medie latitudini e i tropici, indebolendo il jet stream subtropicale e favorendo le sue ondulazion
i. A prevalere non è quindi un flusso zonale sostenuto, che porterebbe l’anticiclone delle Azzorre verso il Mediterraneo, ma gli scambi meridiani, che determinano situazioni di caldo eccezionale, ma anche record opposti e forti episodi di maltempo.
Articolo di: Giuseppe Visalli
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