Che settembre sia un mese di transizione è risaputo, come è risaputo che i modelli di calcolo in questo frangente mostrano sempre grosse difficoltà nell’elaborare una previsione con margini d’errore ridotti.
Dopo un inizio assai promettente (basti pensare che alcune località hanno accumulato sino a 100 millimetri di pioggia) sul palermitano, ma anche su buona parte della Sicilia, il tempo è stato caratterizzato da condizioni asciutte ed in parte soleggiate con temperature quasi sempre in linea o superiori alle medie stagionali mentre le giornate di maltempo sono state quasi sempre da attribuire a fenomeni di tipo termo-convettivo (i classici temporali di calore pomeridiani, che sanno essere davvero assai insidiosi). Non sono mancate, come da prassi, anche i richiami di stampo africano, che possono verificarsi per gran parte dell’anno sul nostro territorio.
A livello europeo, una figura anticiclonica assai ampia (alta pressione sub-tropicale ed Anticiclone delle Azzorre) ha di fatto sbarrando quasi costantemente la porta alle classiche perturbazioni atlantiche con un flusso via via sempre più settentrionale, impedendo la genesi delle “tempeste equinoziali” che, in linea di massima, cominciano a registrarsi sull’Italia entro la metà del mese.
Ormai entrati sulla terza decade dunque, possiamo ribadire che nolenti o volenti, è stato un settembre in linea con quelle che sono le sue corde (sul palermitano) mentre è altrettanto vero che molte aree della Sicilia, risultano a secco da inizio mese e questo, di certo, è assai meno consueto.
Ma cosa dobbiamo aspettarci entro fine mese? Come potrebbe esordire il mese di ottobre?
Cercheremo di approfondire, nella maniera più semplice e comprensibile, le possibile manovre autunnali sul lungo termine.
Il prosieguo della settimana vedrà un graduale abbassamento del flusso zonale, con possibilità di locale e debole instabilità atmosferica sulla nostra isola per via di continui afflussi di aria più fresca ed umida dai quadranti occidentali con fenomeni sparsi tra giovedì e venerdì all’interno di un contesto comunque mite con valori termici generalmente in media (valori tipici di fine settembre).
E poi? Tanta, tantissima carne al fuoco:
Da circa 48 ore, sull’Oceano Atlantico orientale (ad ovest dell’Africa centrale), una fortissima area depressionaria si è evoluta in ‘Tempesta Tropicale’’, 280 miglia circa a sud delle Isole di Capo Verde. Entro metà settimana pare abbastanza probabile l’evoluzione di Lorenzo (questo il nome a lui attribuito) ad Uragano con possibili venti sino ad oltre 180 km/h (dunque di categoria 3 sulla scala di Saffir-Simpson).
Normalmente gli uragani seguono delle classiche (si fa per dire) traiettorie, indirizzandosi inizialmente verso ovest quando si trovano a latitudini molto basse (le iniziali) per poi subire una conseguente virata verso est/nord-est per migliaia e migliaia di chilometri risalendo a latitudini maggiori (ecco perché capita spesso che arrivino, sotto forma di tempeste, sui paesi dell’Europa settentrionale).
Lorenzo, sembrerebbe (il condizionale è d’obbligo visto la distanza siderale) intenzionato ad intraprendere una strada assai settentrionale (o almeno questo è quello che trapela dai modelli del NOAA) visto un indice NAO (indice che misura la differenza di pressione tra l’Anticiclone delle Azzorre e la depressione islandese calcolando i suoi possibili spostamenti) prevista in fase assai negativa per inizio mese, che favorirebbe un’elevazione spiccata dell’Azzorre verso latitudini settentrionali.
Conseguentemente, dunque, il Mediterraneo centro-orientale verrebbe raggiungo da aria di origine artica molto fredda per il periodo con il rischio di forti ondate di maltempo talvolta severo, visto gli esagerati contrasti termici possibili. Sarà questa la sinottica che farà partire l’autunno vero sulla Sicilia? Oppure Lorenzo spiazzerà tutti e virerà troppo verso nord-est facendoci ripiombare nuovamente in un periodo simil-estivo?
Sarà una settimana di passione per gli appassionati di meteorologia e non, ci ritorneremo!
Articolo di: Davide Pitarresi
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