Da qualche giorno i modelli matematici captano la possibile formazione di un evento abbastanza raro seppur non eccezionale sul Mediterraneo, ovvero un TLC che non altro che l’acronimo di Tropical Like Cyclones ovvero Cicloni di tipo tropicale.
Queste particolari figure depressionarie sono simili in tutto e per tutto ai ben più conosciuti uragani e hanno caratteristiche assai diverse rispetto alle classiche depressioni.
Cerchiamo allora di capire quali saranno le dinamiche che potrebbero portare alla formazione di tale TLC sul nostro mare e quali potranno essere le aree a rischio.
Il tutto prenderà il via da una perturbazione atlantica che si farà strada abilmente attraverso un ormai invecchiato anticiclone, i contrasti termici tra l’aria calda veicolata dall’anticiclone e quella relativamente più fresca proveniente dall’Atlantico, daranno vita ad un piccolo centro di bassa pressione sul Mediterraneo intorno al quale inizieranno a ruotare masse d’aria di natura differente.
Sarà questo il punto in cui potrebbe avvenire la “svolta”: il passaggio sulle acque ancora calde del Mediterraneo (picchi ancora di +27 °C) favorirà il richiamo di aria più mite proveniente dal mare che andrà a sostituire quella più fredda presente nel centro di bassa pressione. Ecco che si sarà formato quindi il cosiddetto “warm core” o cuore caldo intorno al quale si andranno a sviluppare possenti moti convettivi che daranno vita ad un vero e proprio “occhio del ciclone”.
L’aria calda più leggera, presente al centro dell’occhio favorirà un repentino crollo della pressione, creandosi di fatto un forte “gradiente barico orizzontale”(repentino sbalzo pressorio fra due punti posti alla stessa quota) che darà vita a venti sempre più intensi.
Il sistema depressionario si sarà a questo punto sganciato dalla blanda saccatura al quale era collegato, venendo meno quindi l’alimentazione in quota, e assumendo quindi un’alimentazione “autunoma” fornita dalle calde acque del mediterraneo. Ecco quindi che la transizione a tempesta tropicale sarà ultimata e il ciclone avrà assunto le caratteristiche di un sistema “barotropico”.
Quali saranno le aree interessate?
Al momento i modelli mostrano parecchie incertezze, tuttavia in base alle ultime elaborazioni modellistiche, la depressione, qualora evolva in TLC, potrebbe risalire dal Canale di Sicilia, sfiorare le coste occidentali della nostra isola, per poi traslare verso ovest in direzione della Sardegna.
I venti intorno all’occhio potrebbero raggiungere picchi di 120-130 km/h con piogge particolarmente intense che potranno interessare le aree esposte.
In conclusione, possiamo dire che non vi è ancora certezza sulla possibile formazione di tale tempesta tropicale; viste le variabili in gioco e la difficoltà dei modelli nell’inquadrare la perfetta traiettoria, seguiremo con attenzione l’evolversi degli eventi, riservandoci eventualmente un ulteriore focus dedicato.
Articolo di: Stefano Albanese
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