Da oggi l’estate meteorologica lascia ufficialmente il testimone all’autunno meteorologico.
Si chiude un estate che non entrerà sicuramente negli annali come una fra le più calde; il mese di giugno e luglio infatti hanno visto un profilo termico generalmente in linea con le medie stagionali salvo brevi incursioni africane, mentre il mese di agosto è risultato indubbiamente il più caldo, caratterizzato da un clima quasi sempre afoso lungo le coste, complice il mancato rimescolamento dell’aria dovuto ad una forte presenza anticiclonica.
Con l’avvio di settembre, l’autunno sembra da subito e con una certa puntualità, offrire i primi segnali di cambiamento.
1) In primis le temperature a quota 850 hPa (1500 metri circa) che tenderanno ad allinearsi su valori tutto sommato consoni alle medie stagionali, offrendoci temperature diurne ancora dal sapore estivo, a con caldo moderato, e temperature serali e notturne via via più fresche, complice anche la minor insolazione dovute all’accorciarsi delle giornate.
2) Dinamicità atmosferica: il graduale abbassamento del flusso zonale e una sua maggior vivacità, confermato anche da un indice NAO in calo e in successiva fase neutra o debolmente negativa, farà si che le prime perturbazioni atlantiche riescano a penetrare con maggiore efficacia sul Mediterraneo.
Ciò si tradurrà in un graduale aumento della nuvolosità, i nostri cieli non si presenteranno, insomma, sereni come durante la stagione estiva.
Inoltre una colonna d’aria più instabile sarà all’origine di temporali di calore sempre più frequenti sulle aree interne.
Per quanto riguarda le perturbazioni organizzate, sarà sempre più probabile la formazione di sistemi perturbati generati da cavi d’onda sempre più pronunciati, con conseguenti fasi di maltempo per lo più di stampo africano.
Insomma, dopo una prima fase tutto sommato tranquilla con temperature gradevoli, l’autunno, probabilmente dalla seconda decade di settembre, potrebbe far subito sentire la sua voce con l’arrivo di piogge benefiche per il nostro territorio, ma ne riparleremo.
Articolo di: Stefano Albanese
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