I sistemi temporaleschi V-shaped sono figure meteorologiche fra le più insidiose nel nostro paese, e si verificano soprattutto nei mesi autunnali quando i contrasti termici sono più vigorosi.
Ingrediente principale per la genesi di un V-shaped sono innanzitutto i forti venti in quota.
La perturbazione (fronte freddo) incontrando aria caldo umida preesistente, innesca forti moti ascensionali, formando così i cumulonembi.
Grazie al vento in quota, dovuto alla bassa pressione, la nube temporalesca tende, una volta formatosi l’incudine, ad allungarsi verso la direzione di moto dei venti, formando una tipica V (vista immagini satellitari).
Questo tipo di struttura temporalesca, spesso gode di convergenze caldo umide, che, una volta giunta la perturbazione, favoriscono maggiore intensità alle celle, con maggiore possibilità che si formi un overshooting top (parte del temporale sovrastante l’incudine).
Questo genere di temporali, può dare luogo a forti nubifragi anche duraturi (grazie alla rigenerazione delle celle), grandinate di medie dimensioni e frequente attività elettrica.
Inoltre la struttara v-shaped può anche dare origine a trombe d’aria o marine, oltre che forti downburst (venti discensionali).
Questi fenomeni appartengono ai temporali a mesoscala, quindi alla famiglia degli MCS (Mesoscale Convective System) e MCC (Mesoscale Convective Complex), ma differiscono come forma (Immagini Satellitari).
Articolo di: Alberto Lanto
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