08/03/1969: sembrerebbe una data qualsiasi, è forse per molte persone lo è.
Non di certo per gli abitanti di Catania e provincia, che con questo giorno rievocano l’inizio di una delle più catastrofiche e lunghe eruzioni dell’Etna. In quel giorno, infatti, numerose scosse sismiche fecero tremare tutti i paesi pedemontani: Pedara, Trecastagni, Malpasso (l’odierno Belpasso), ma soprattutto Nicolosi.
Proprio nel paesino a sud del vulcano attivo più alto d’Europa, infatti, i grossi piroclasti che scendevano giù dalla montagna, crearono due grossi coni gemelli, che inizialmente furono chiamati i “monti da ruina”, ovvero i monti della rovina, per ricordare appunto quella catastrofe naturale.
Successivamente vennero chiamati Monti Rossi. Il significato del nome, secondo alcuni studiosi, sarebbe da attribuire sia alle dimensioni dei coni, quindi in dialetto catanese, Monti Rossi, ovvero Monti grossi, ma anche alla leggenda che i catanesi che di notte guardavano l’eruzione dalla costa, vedevano i due coni color rosso incandescente per via della lava.
Altra leggenda relativa al nome è quella relativa alle cosiddette “minni di focu” (seni di fuoco, per la particolare forma simile ad un florido seno femminile). Nel corso degli anni, attorno a questi due enormi coni si è estesa una vera e propria area ricca di flora e fauna. Gli abitanti della zona la chiamano “a pineta” per via della presenza elevata di pini.
La pineta dei Monti Rossi si presta a lunghe passeggiate su sentieri ben curati dalla Guardia Forestale ed è un luogo privilegiato per diverse attività sportive. Inoltre, è meta di molti catanesi, che la popolano le domeniche per trascorrere una bella giornata sommersi tra la natura e la presenza incombente dell’Etna.
Articolo di: Davide Villaggio
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